L’artrosi e l’artrite rappresentano due delle più diffuse patologie articolari croniche, accomunate dal dolore ma distinte per causa, decorso e strategie terapeutiche. La comprensione delle nuove frontiere nel trattamento di queste condizioni offre oggi speranze concrete per fermare il dolore, preservare la funzione articolare e ridurre i danni strutturali.
Differenze fondamentali tra artrosi e artrite
L’artrosi è una patologia a carattere degenerativo che coinvolge la cartilagine articolare, tipicamente legata all’invecchiamento e alla usura delle articolazioni. Si manifesta con dolore cronico, rigidità e progressiva limitazione della mobilità, prevalentemente alle ginocchia, alle anche e alle mani. La progressiva perdita della cartilagine conduce all’esposizione dell’osso sottostante, originando infiammazione e ulteriori danni.
L’artrite, invece, comprende un gruppo eterogeneo di malattie infiammatorie croniche, tra cui l’artrite reumatoide, quella psoriasica e le artriti infettive. In questi casi la causa è principalmente autoimmunitaria o infettiva: il sistema immunitario attacca le strutture articolari, generando infiammazione, erosioni ossee e nei casi avanzati deformità irreversibili. La sintomatologia, oltre a dolore e gonfiore, è spesso accompagnata da sintomi sistemici come stanchezza, febbre e perdita di peso.
Trattamenti tradizionali e innovativi: dallo stop al dolore alla rigenerazione tissutale
Negli ultimi anni l’approccio terapeutico è profondamente cambiato sia per l’artrosi sia per l’artrite, orientandosi verso la gestione integrata del dolore, la prevenzione dei danni strutturali e, ove possibile, la stimolazione dei processi riparativi delle articolazioni.
Artrosi: nuove opzioni per fermare il dolore e bloccare i danni
- Farmaci Sintomatici e Infiltrativi: Il trattamento di prima linea resta l’uso di farmaci antidolorifici (come il paracetamolo) e FANS (farmaci antinfiammatori non steroidei, come ibuprofene e naprossene), assunti per via orale o topica. In caso di dolore circoscritto, risultano efficaci le infiltrazioni di cortisone o acido ialuronico, in grado di dare sollievo e migliorare la funzionalità articolare senza procedure invasive.
- OrtoBiologia e Terapie Rigenerative: Si stanno diffondendo approcci mini-invasivi che puntano a stimolare la rigenerazione tissutale. Tra questi figurano le infiltrazioni di PRP (Plasma Ricco di Piastrine), ottenuto da sangue autologo, che immette nell’articolazione fattori di crescita in grado di favorire la riparazione della cartilagine. Un’altra frontiera è rappresentata dalle cellule mesenchimali, estratte dal midollo osseo o dal tessuto adiposo, in grado di favorire processi riparativi e modulare l’infiammazione.
- Nuovi Idrogel e Impianti Iniettabili: Un recente progresso è rappresentato dall’utilizzo di idrogel innovativi, come Arthrosamid®, da poco disponibile in Europa, che vengono iniettati nell’articolazione per migliorare la lubrificazione e fornire un effetto “cuscinetto” duraturo, risultando in una marcata riduzione del dolore e, secondo i dati clinici, mantenendo l’efficacia nel tempo e ritardando la necessità di intervento chirurgico.
Nei casi avanzati, quando il danno articolare è ormai grave e invalidante, resta l’opzione della sostituzione protesica (artroplastica), una procedura chirurgica consolidata ma sempre più spesso rimandata grazie alle terapie conservative innovative.
Artrite: bloccare l’infiammazione e preservare la struttura articolare
- Farmaci Antinfiammatori e Biologici: La terapia si basa sulla riduzione dell’infiammazione e sulla prevenzione dei danni. I FANS riducono il gonfiore articolare, mentre i corticosteroidi, per via orale o infiltrativa, sono fondamentali nelle fasi acute. In corso di artrite reumatoide e altre forme autoimmuni, l’adozione dei farmaci biologici è ormai lo standard: questi agiscono selettivamente sulle molecole dell’infiammazione e si affiancano spesso ai DMARDs (Disease Modifying Anti-Rheumatic Drugs) come il metotrexato oppure nuove molecole specifiche raccomandate dall’EMA, come il baricitinib. Questi trattamenti permettono non solo di fermare i sintomi ma anche di evitare, nella maggior parte dei casi, i danni permanenti alle articolazioni.
- Fisioterapia e Riabilitazione: La fisioterapia mirata è parte integrante della gestione dell’artrite. Migliora la mobilità articolare e riduce la rigidità, essenziale per mantenere la funzionalità anche dopo anni di malattia. L’ esercizio fisico adattato, sotto guida specialistica, è raccomandato per tutti i tipi di artrite.
- Terapie Alternatve e Approcci Complementari: In alcuni casi si impiegano trattamenti come l’agopuntura, la magnetoterapia o l’utilizzo di dispositivi ortopedici (tutori, bastoni) come supporto sintomatico, soprattutto nei periodi di dolore intenso.
Prevenzione e strategie complementari
Oltre ai trattamenti mirati, la gestione ottimale di artrosi e artrite passa attraverso l’adozione di stili di vita salutari:
- Attività fisica regolare: Nuoto, yoga e camminate sono particolarmente indicate perché migliorano la mobilità senza gravare sulle articolazioni, rallentando così la progressione della malattia.
- Alimentazione equilibrata: Una dieta ricca di omega-3, antiossidanti, vitamine e calcio è raccomandata sia per prevenire sia per rallentare l’evoluzione dei danni articolari. In particolare un adeguato apporto di acidi grassi omega-3, presenti nel pesce e nella frutta secca, riduce naturalmente l’infiammazione.
- Gestione del peso corporeo: Mantenere un peso adeguato diminuisce drasticamente il carico sulle articolazioni e previene la progressione di degenerazione e dolore.
L’impatto delle nuove frontiere terapeutiche sulla qualità della vita
L’avvento delle tecnologie ortobiologiche, dei farmaci innovativi e degli impianti iniettabili consente oggi di personalizzare il percorso terapeutico per ogni paziente, scegliendo tra opzioni farmacologiche, fisiche e chirurgiche. L’obiettivo è non solo ridurre il dolore, ma interrompere i processi degenerativi e promuovere la riparazione dei tessuti articolari.
Le nuove terapie mini-invasive, come il PRP, le cellule staminali e gli idrogel, rappresentano una svolta concreta sia per chi soffre di artrosi precoce sia per chi vuole ritardare l’intervento chirurgico il più possibile. Nelle varianti di artrite autoimmune, l’introduzione dei farmaci biologici e dei DMARDs di ultima generazione ha permesso di modificare radicalmente la storia naturale della malattia, restituendo ai pazienti una prospettiva di remissione e una migliore qualità di vita.
Affidarsi agli specialisti, seguire le terapie più aggiornate e adottare uno stile di vita sano è oggi la scelta vincente per interrompere la spirale dolore-danno-disabilità e preservare la libertà di movimento negli anni a venire.