Come vivere di rendita: ecco la regola del 4% che devi conoscere per calcolare se puoi smettere di lavorare

Solo chi possiede un patrimonio liberamente investibile può aspirare a vivere di rendita. Questo obiettivo consiste nel raggiungere un livello di entrate passive tali da coprire le proprie spese senza la necessità di lavorare. Realizzare questo sogno richiede attenzione alla pianificazione finanziaria, disciplina nei risparmi e conoscenza di strategie per il decumulo del capitale. Una delle strategie più note, soprattutto tra chi persegue l’indipendenza finanziaria, è proprio la regola del 4%.

Cos’è la regola del 4% e come funziona

La regola del 4% nasce dagli studi di William Bengen nel 1994 e rappresenta una linea guida per la gestione dei prelievi da un portafoglio di investimenti. Secondo i risultati delle sue analisi, un investitore può ritirare annualmente il 4% del capitale investito al momento del pensionamento (aggiustando poi la somma per l’inflazione nei successivi anni), con un’elevata probabilità di far durare il patrimonio almeno per 30 anni [fonte Wikipedia] .

Supponiamo che una persona desideri una rendita di 24.000 € annui (2.000 € al mese) senza lavorare. Applicando la regola, basterà moltiplicare la spesa annuale per 25 (in quanto 1/0,04 = 25). Quindi, il capitale da accumulare sarà: 24.000 € x 25 = 600.000 € . Il primo anno, si preleveranno 24.000 € (cioè il 4% di 600.000 €) e negli anni successivi si aggiusterà questa cifra per l’inflazione, mantenendo il potere d’acquisto.

I presupposti della regola del 4%: come e quando applicarla

Affinché la regola funzioni, sono necessari alcuni presupposti fondamentali:

  • Il capitale deve essere investito in modo diversificato, solitamente in portafogli bilanciati tra azioni e obbligazioni, come suggerito dagli studi di Bengen e di altri ricercatori come Cooley, Hubbard e Walz .
  • Il periodo di decumulo ipotizzato è di circa 30 anni, adatto a una pensione anticipata o al tradizionale pensionamento.
  • I prelievi annuali dovrebbero essere adeguati all’inflazione per preservare il potere d’acquisto nel tempo .
  • È necessario mantenere un certo grado di flessibilità nelle spese e nei prelievi nella fase di rendita, specie in caso di mercati sfavorevoli.

È importante sottolineare che la regola è stata elaborata analizzando storici di rendimenti del mercato statunitense con portafogli composti generalmente da circa il 50-60% in azioni e il resto in obbligazioni . Sebbene sia divenuta una regola riconosciuta anche a livello internazionale, occorre sempre adattarla alla proprie specifiche condizioni, soprattutto in presenza di regimi fiscali differenti o mercati finanziari meno efficienti.

I limiti della regola del 4% e gli errori da evitare

Nonostante la sua popolarità, la regola del 4% non è priva di critiche e limiti:

  • Scenario economico diverso dal passato: Lo studio si basa su dati storici americani di un secolo caratterizzato da fasi di forte crescita. In periodi di rendimenti più bassi, la sostenibilità della regola può essere compromessa .
  • Inflazione variabile: Se l’inflazione dovesse crescere molto più delle attese, il capitale rischierebbe di erodersi più velocemente, nonostante gli aggiustamenti annuali dei prelievi .
  • Rischio di longevità: Se la vita media si allunga notevolmente, occorrerà prelevare percentuali minori rispetto al patrimonio, riducendo la sostenibilità della rendita.
  • Portafogli non ben diversificati o caratterizzati da asset molto volatili possono condurre a rischi maggiori di quanto stimato originariamente dagli studi .
  • Spese impreviste: Gravi eventi sanitari o familiari, o crisi economiche possono compromettere la tranquillità dell’indipendenza finanziaria pianificata.

Anche il comportamento dell’investitore può essere un fattore di rischio. L’emotività nei momenti di mercato negativo potrebbe indurre a vendere asset a prezzi sfavorevoli, intaccando il capitale di partenza.

Diversificare e adattare la strategia di decumulo

Per proteggere il proprio stile di vita e non dover tornare a lavorare in caso di imprevisti, alcuni suggerimenti pratici possono essere utili:

  • Diversificare gli investimenti tra più strumenti e aree geografiche: azioni globali, obbligazioni, immobili, liquidità, materie prime.
  • Usare una versione più conservativa della regola, scendendo al 3,5% o 3% annuo, soprattutto in contesti di tassi bassi.
  • Prevedere uno zoccolo di liquidità sufficiente a coprire fino a due anni di spese, per non dover disinvestire durante mercati avversi.
  • Rivedere ogni pochi anni i parametri della rendita e il livello di prelievo in base ai rendimenti effettivi ottenuti.
  • Integrare fonti di entrata passive diverse: ad esempio, affitti immobiliari, royalties, dividendi, rendite assicurative.

Un aspetto spesso trascurato è l’impatto fiscale. In Italia, ad esempio, le plusvalenze e i redditi da capitale sono soggetti a una tassazione specifica che può ridurre la disponibilità effettiva della rendita programmata.

Inoltre, una corretta pianificazione successoria può garantire che il patrimonio residuo venga trasmesso agli eredi senza inutili perdite fiscali o burocratiche. Vale dunque la pena affiancare alla regola del 4% una consulenza professionale in materia di investimenti, fiscale e legale.

La ricerca dell’indipendenza finanziaria e la possibilità di smettere di lavorare sono mete raggiungibili solo con un mix di disciplina, conoscenza finanziaria, gestione del rischio e ottimizzazione dei propri strumenti di investimento. La regola del 4% resta un ottimo punto di partenza per chi desidera costruire un percorso verso la rendita finanziaria, ma non deve essere presa come un dogma rigido e inscalfibile.

In sintesi, chi vuole vivere di rendita in modo consapevole deve:

  • Calcolare con precisione il proprio fabbisogno annuale.
  • Stimare il capitale necessario secondo la regola del 4%, tenendo conto dell’inflazione e delle tasse.
  • Pianificare una strategia di investimento equilibrata e diversificata.
  • Monitorare nel tempo la sostenibilità dei prelievi, mantenendo una flessibilità gestionale.
  • Considerare i rischi legati a longevità, fiscalità e imprevisti.

Solo così sarà possibile godere davvero del vantaggio di una vita libera dal lavoro, minimizzando i rischi di rimanere senza risorse in età avanzata, e affrontare l’indipendenza finanziaria con la necessaria consapevolezza.

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