Non puoi più fare queste operazioni in contanti: ecco le transazioni obbligatorie solo tramite banca

Nel 2025, la normativa italiana sull’uso del denaro contante stabilisce regole molto precise, dettate principalmente dalla necessità di contrastare l’evasione fiscale, il riciclaggio di denaro e le attività illecite correlate. Il limite attuale prevede che non sia più possibile effettuare pagamenti in contanti pari o superiori a 5.000 euro. Questa disposizione si applica a una larghissima serie di transazioni, coinvolgendo sia cittadini privati che imprese e professionisti, e riguarda ogni genere di acquisto di beni o servizi, ma anche prestiti e donazioni tra soggetti diversi.

Normativa e soglie di utilizzo del contante

Il quadro normativo vigente trova la sua origine nell’articolo 49 del Decreto Legislativo 231/2007, continuamente aggiornato per adeguarsi alle direttive europee e alle strategie nazionali in materia di antiriciclaggio e contrasto dell’evasione fiscale. Dopo diverse variazioni negli anni – a seconda degli indirizzi politici – il tetto per il pagamento in contanti in Italia è oggi fissato a 5.000 euro. Pertanto, ogni transazione che raggiunga o superi questa cifra può avvenire esclusivamente attraverso strumenti di pagamento tracciabili: bonifici bancari, carte di credito o di debito, assegni non trasferibili e altri metodi elettronici.

Il limite riguarda tutti i soggetti: privati, imprese, professionisti, ma anche associazioni ed enti pubblici. Concettualmente, tutto ciò che prevede un trasferimento di denaro tra soggetti diversi viene disciplinato da queste regole, e le ragioni dell’operazione sono irrilevanti ai fini dell’applicazione del divieto. L’obiettivo è garantire la maggiore trasparenza possibile nelle operazioni finanziarie di importo rilevante.

Operazioni vietate e obbligo di tracciabilità

Sono molteplici le operazioni che, raggiungendo la soglia dei 5.000 euro, non possono più essere realizzate in contanti ma richiedono un metodo tracciabile. Tra le principali situazioni disciplinate dalla normativa troviamo:

  • Acquisto di beni durevoli come automobili, motocicli, immobili o gioielli, quando il prezzo è pari o superiore a 5.000 euro
  • Pagamento di servizi professionali o prestazioni d’opera, ad esempio ad avvocati, medici, architetti e altri professionisti quando la parcella supera la soglia
  • Donazioni, regali e prestiti tra parenti o estranei che raggiungono tale importo, inclusi i passaggi di denaro tra genitori e figli
  • Acquisto di opere d’arte, orologi di lusso, collezioni o altri beni di elevato valore
  • Pagamento di caparre che complessivamente superino il limite previsto dalla legge

Va sottolineato che il divieto di pagamento in contanti non si limita alle transazioni commerciali classiche. Qualunque movimento di denaro tra soggetti, se raggiunge la soglia, deve essere effettuato tramite posta, banca, istituti di pagamento o strumenti digitali. È altresì vietato suddividere artificiosamente un’operazione di importo superiore in pagamenti frazionati più piccoli, al fine di eludere la normativa: si considera illecito tentare di pagare più volte in contanti per un acquisto il cui totale supera i 5.000 euro, anche se i pagamenti vengono effettuati in giorni diversi.

Sanzioni e controlli

Il mancato rispetto dei limiti previsti comporta rischi di controlli fiscali e sanzioni amministrative significative. La violazione è considerata un illecito oggettivo: sono irrilevanti le ragioni o la volontà delle parti. Anche se l’origine del denaro o lo scopo dell’operazione sono del tutto leciti, la sola realizzazione della transazione in contanti oltre soglia comporta la violazione della normativa. In concreto:

  • In caso di accertamento, le sanzioni amministrative possono essere molto ingenti e sono commisurate all’importo transitato in modo illecito
  • La parte che ha ricevuto il denaro in contanti e chi ha provveduto al pagamento sono entrambi responsabili e soggetti a sanzione
  • Le autorità competenti, come l’Agenzia delle Entrate e la Guardia di Finanza, sono tenute a segnalare e perseguire ogni irregolarità riscontrata
  • Il limite si applica anche se la transazione è effettuata in valuta diversa dall’euro: per la verifica si considera il controvalore ufficiale il giorno in cui l’operazione si perfeziona

Chiunque venga coinvolto in una transazione in contanti superiore a 5.000 euro si espone a controlli approfonditi e rischia ingenti sanzioni, spesso molto superiori a quanto potrebbe sembrare a una valutazione superficiale dell’infrazione.

Deroghe, eccezioni e casi particolari

Esistono alcune deroghe molto specifiche, riservate a categorie ben precise o a determinate condizioni. In linea generale, tuttavia, la regola del limite a 5.000 euro vale per ogni tipo di trasferimento di denaro tra soggetti diversi.

Alcune delle principali eccezioni sono:

  • La cassa continua delle attività commerciali: gli esercenti possono versare gli incassi giornalieri, anche se complessivamente superiori al tetto, purché si tratti di somme ricevute individualmente in modo lecito sotto soglia
  • Pagamenti agli sportelli automatici (ATM) e prelievi in banca rimangono consentiti, ma non devono essere utilizzati per eludere i limiti imposti dalle transazioni tra privati
  • Le operazioni effettuate da istituti di credito, società finanziarie e banche tra loro sono regolate da normative autonome e non ricadono solitamente nei limiti previsti per i privati

Tutte le altre situazioni comuni, dalle operazioni tra membri della stessa famiglia all’acquisto di beni di consumo come elettrodomestici, viaggi e servizi di lusso, restano fortemente regolamentate e soggette al rispetto del limite. È importante ricordare, infatti, che anche donazioni e prestiti tra parenti rientrano a pieno titolo nella normativa, come stabilito dalla giurisprudenza e dalle numerose circolari dell’Agenzia delle Entrate.

La ratio prevalente di queste regole è che quanto maggiore è l’importo in gioco, tanto più elevato deve essere il grado di tracciabilità, per scoraggiare fenomeni di riciclaggio e promuovere la legalità nell’economia reale.

In sintesi, il regime in vigore in Italia obbliga all’utilizzo esclusivo di strumenti tracciabili per tutte le transazioni da 5.000 euro in su, quale che sia la natura della transazione o la relazione tra le parti. Sono vietate le prassi di frazionamento artificioso, e ogni tentativo di elusione viene punito severamente dagli organi di controllo. Per muoversi nella legalità, l’unica strada è rispettare la soglia e affidarsi sempre a bonifici, carte, assegni non trasferibili o altre forme di pagamento tracciato, assicurandosi che rimanga sempre una prova documentale della movimentazione di denaro.

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